Il frumento è una delle piante coltivate più antiche della storia umana
secondo solo al mais rispetto alla vastità dell’area di coltivazione. Il
termine tedesco per chiamare questo cereale, Getreide, si scriveva gitregidi
nella lingua germanica antica e significava ‘possesso’, ‘prodotto’ o ‘ciò che
viene portato’. Il concetto di prodotto trova la sua epitome più forte nel
frumento non solo per le caratteristiche interne (la qualità nutrizionale) ma
anche per quelle esterne legate alla quantità. Lo stelo riesce a portare nella
spiga una quantità di granelli che supera di parecchie volte il proprio peso
senza però piegarsi su di un lato.
Sembra che nella pianta di frumento tutte le forze che potrebbero spingere
verso l’eccesso nel portamento e nella forma siano state soppresse e
riutilizzate per svolgere funzioni equilibrate di mediazione. L’autocontrollo
del frumento, a favore di un’interazione bilanciata di tutte le forze
elementari, favorisce il sostanzioso contenuto del granello maturo che è
particolarmente ricco di olio di germe di grano, acido linoleico e linolenico e
vitamina E con azione antiossidante.